Sottosopra



Sottosopra
Gianmaria Testa - Vita mia - 2011

molto di più della terra sotto i piedi
qui mi mancano le voci e la città
e poi mi manchi tu che non ti vedo più
da quando sono qua

siamo saliti prima che finisse il turno
sopra il tetto della fabbrica a guardare
se dall’alto si vedesse finalmente
chi ci ha fatto licenziare

il primo giorno se n’è andato quasi in fretta
noi di sopra e gli altri sotto a questionare
ma di chi sono quelle facce sopra il tetto
e che cos’hanno da guardare

poi è arrivata sventolando la volante
e un bambino ha salutato da un balcone
prima che facesse notte si è piazzata
la televisione

no, non scendo
e non mi tira giù
neanche la tivù
no, non scendo
e vacci pure tu
davanti alla tivù

come passanti quando all’improvviso piove
stipati all’unico riparo di un portone
quelli di sotto si schiacciavano davanti
all’occhio della trasmissione

-io sopra il tetto ci ho rimasto anche un parente-
-per me la colpa è la delocalizzazione-
tutti volevano il microfono per dire qualche cosa
alla televisione

e mentre il buio si calava per le strade
e sui cancelli e le ringhiere di Torino
e si era spenta anche la luce del balcone
dove c’era quel bambino

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