Le città dei bianchi





Le città dei bianchi
Pippo Pollina - 2013

Padre ma è vero che nelle città dei bianchi
la luce mai smette di offendere gli occhi
e le foglie sugli alberi non hanno rugiada
e mai un animale che attraversi la strada

Padre ma è vero oltre questa stanza
di legno e di pioggia che a ogni soffio veleggia
ci aspettano con una spiga e un sorriso
ci aspettano come in paradiso

Padre ma è vero che mai siamo soli
e la paura è una nuvola un battito d'ali
come il vento che adesso ci tocca le mani
che fa tremare gli uccelli e gli aeroplani.

Padre ma è vero che il tempo che passa
è uno scherzo dell'anima al destino
che segna il mio corpo ragazzino
e lo risveglia al centro di ogni mattino.

Padre ma è vero che nella città dei bianchi
si dorme in silenzio all'ombra di un lume
e non si odono i rami smerigliare il fiume
e le stelle son solo un fioco barlume.

Padre ma è vero che alla fine del viaggio
a nord di ogni cosa al confine del mare
potremo distenderci a terra e mangiare
e attorno a un fuoco potremo cantare

Padre ma è vero che non siamo mai soli
lassù c'è qualcuno dall'alto dei suoi voli
padre ma è vero che non siamo mai soli
e che al risveglio un abbraccio ci consoli

Padre ma è vero che un giorno torneremo
e sarà il sole a coprirci col suo velo
e sarà il sole a ricamare il cielo.

Padre ma è vero che mai siamo soli
lassù c'è qualcuno dall'alto dei suoi voli
padre ma è vero che un giorno torneremo
e sarà il sole a coprirci col suo velo
e sarà il sole a ricamare il cielo

Padre ma è vero che le città dei bianchi
sono una notte infinita e non si è mai stanchi
sono una cascata di candele in spiaggia
mentre lontano la vita biancheggia




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