Liberdade

« Se dopo la mia morte volessero scrivere la mia biografia,
non c'è niente di più semplice.
Ci sono solo due date – quella della mia nascita e quella della mia morte.
Tutti i giorni fra l'una e l'altra sono miei. »
E quando venne a Lisbona quel giorno di fine novembre in cui Pessoa, e Álvaro de Campos e Ricardo Reis e Alberto Caeiro e Bernardo Soares, tutti e cinque se dovettero andare, riuscirono a pronunciare nell'ultimo respiro la frase più poetica del mondo: «De-me os meus òculos!», datemi i miei occhiali! Eccola ancora l'inquietudine di vedere oltre, superando i limiti interni, cercando luoghi nuovi con occhiali che vincano la congenita miopia. E i cinque poeti in uno ci salutano recitando finalmente all'unisono:

« Voglio, avrò -
se non qui,
in altro luogo che ancora non so.
Niente ho perduto.
Tutto sarò.»



Liberdade di Pessoa, musicata dal compositore brasiliano Ronaldo Miranda

Liberdade

Ai que prazer
não cumprir um dever.
Ter um livro para ler
e não o fazer!
Ler é maçada,
estudar é nada.
O sol doira sem literatura.
O rio corre bem ou mal,
sem edição original.
E a brisa, essa,
de tão naturalmente matinal
como tem tempo, não tem pressa…

Livros são papéis pintados com tinta.
Estudar é uma coisa em que está indistinta
A distinção entre nada e coisa nenhuma.

Quanto melhor é quando há bruma.
Esperar por D. Sebastião,
Quer venha ou não!

Grande é a poesia, a bondade e as danças…
Mas o melhor do mundo são as crianças,
Flores, música, o luar, e o sol que peca
Só quando, em vez de criar, seca.

E mais do que isto
É Jesus Cristo,
Que não sabia nada de finanças,
Nem consta que tivesse biblioteca…

Fernando Pessoa
Libertà

Ma che piacere
non compiere un dovere,
avere un libro da leggere
e non farlo!
Che noiosa la lettura,
che pochezza la cultura!
Il sole splende senza letteratura.
Il fiume scorre, bene o male,
senza edizione originale.
E la brezza che passa,
naturale e mattiniera,
sa che ha tempo, e non ha fretta…

I libri sono carta inchiostrata.
Lo studio è una cosa ove è indistinta
la distinzione fra il niente e cosa alcuna.

Quanto è meglio, se c'è bruma,
aspettare Don Sebastiano,
venga o non venga.

Grande è la poesia, la bontà e le danze…
ma le cose migliori son l'infanzia,
fiori, musica, chiardiluna, e il sole, che pecca
solo se invece di nutrire secca…

E ancor meglio di questo
è Gesù Cristo,
che non sapeva niente di finanze
né consta che avesse biblioteca.


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