Scusate le spalle

Il motivo per cui il papa ha celebrato dando le spalle all'assemblea è spiegato qui.

Il motivo per cui da decenni si celebra "rivolti al popolo" è invece ben spiegato da padre Rinaldo Falsini, qui.

Evito di impelagarmi in dotte dispute sul sesso degli angeli o sull'anima degli animali:

Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il vangelo; non però con un discorso sapiente, perché non venga resa vana la croce di Cristo. La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti:
Distruggerò la sapienza dei sapienti
e annullerò l'intelligenza degli intelligenti.
Dov'è il sapiente? Dov'è il dotto? Dove mai il sottile ragionatore di questo mondo? Non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo? Poiché, infatti, nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini. (1 Cor. 1, 17-25)

Affronto quindi il problema solo sul piano pastorale.
Un motivo per cui c'è stata la riforma liturgica dopo il Concilio Vaticano II è stato quello di favorire la partecipazione attiva dei fedeli, di tutti i fedeli, alle celebrazioni. La liturgia eucaristica incomincia con l'esortazione Sursum corda (in alto i nostri cuori) alla quale rispondiamo "Sono rivolti al Signore". I cuori in alto e rivolti al Signore, non rivolti ad Est, non rivolti al celebrante, non rivolti all'altare, non rivolti al muro. Segue il prefazio, l'acclamazione del Santo, la grande preghiera eucaristica con all'interno i momenti clou dell'epiclesi e del memoriale, la dossologia finale conclusa dal grande Amen. Sono momenti bellissimi se uno è stato formato a comprenderne la bellezza. Di fatto sono sicuro che quei minuti sono spesso non con i cuori rivolti al Signore ma con la mente che si distrae e pensa alle vacche, interrompendo la distrazione solo nel momento del memoriale che ha una maggiore presa perché, c'è poco da fare, non si trova facilmente uno che ti ama così tanto da dirti màngiami e bévimi.
Se questo accade osservando tutto, dato che il celebrante è posizionato dall'altro lato dell'altare, figuriamoci cosa deve succedere se il celebrante (che non è trasparente) mi dà le spalle. A suo tempo le bigotte, che si annoiavano come noi e non conoscevano il latino, ammazzavano quei minuti con la preghiera individuale biascicata sottovoce contenuta in quei libriccini consunti. Ma la preghiera personale non è liturgia, che è invece azione collettiva della comunità riunita intorno a Cristo.

Domani comunque proverò a scuola a tenere una lezione "frontale" di spalle. Poi vi faccio sapere se riesco ad essere ugualmente chiaro e convincente.


Commenti

Anonimo ha detto…
Io la vedo cosi’:
Ora il sacerdote - o il “presidente”, come si preferisce chiamarlo - è il vero e proprio punto di riferimento di tutta la celebrazione. Tutto termina su di lui. È lui che bisogna guardare, è alla sua azione che si prende parte, è a lui che si risponde; è la sua creatività a sostenere l’insieme della celebrazione. L’attenzione è sempre meno rivolta a Dio … Il sacerdote rivolto al popolo dà alla comunità l’aspetto di un tutto chiuso in se stesso.
L’orientamento dell’altare, del sacerdote e dei fedeli verso Est, verso il Sole che sorge, «durante la preghiera eucaristica» non è «qualcosa di casuale» ma di «essenziale».
La Croce dev’essere al centro dell’altare, perché essa sia «il punto in cui rivolgono lo sguardo tanto il sacerdote che la comunità orante». Tra i fenomeni veramente assurdi degli ultimi decenni io annovero il fatto che la Croce venga collocata su un lato per lasciare libero lo sguardo sul sacerdote. Ma la Croce, durante l’Eucarestia, rappresenta un disturbo? Il sacerdote è più importante del Signore?
E non è più bello che tutti pregano insieme verso Dio, verso la Croce, verso l’altare? Perchè il sacerdote no? Viva la modestia del S. Padre!
Anonimo ha detto…
Zampa dice bene. "La direzione ultima dell’azione liturgica, mai totalmente espressa nelle forme esterne, è la stessa per il sacerdote e il popolo - verso il Signore: verso il Padre attraverso Cristo nello Spirito Santo". Questa è l'introduzione del decano del Sacro Collegio al libro di Uwe Michael Lang, oratoriano residente in Inghilterra, un libro che analizza la questione dell'orientamento della preghiera liturgica dal punto di vista storico, teologico e pastorale.
Trinity ha detto…
Com'è andata la tua lezione di spalle?? Sono molto curiosa a riguardo. :-)

Trinity
Pierangelo ha detto…
@Trinity:

Di spalle a scuola si sta spesso se si scrive alla lavagna, sia noi quando spieghiamo, sia gli studenti quando interroghiamo. Io dico sempre che bisognerebbe avere un oblò come le lavatrici all'altezza dell'addome per consentire la visione attraverso. Dato che è un optional non previsto bisogna stare attenti e ogni tanto spostarsi, una volta a destra e un'altra a sinistra, per facilitare la visione.

Dal punto di vista dell'insegnante è comunque un momento pericoloso in cui va attivato quell'optional di cui siamo dotati solo noi, che sono gli occhi dietro. Infatti in quel frangente possono volare versacci pernacchie aeroplanini, oppure, come le bigotte di cui parlavo nel post, alcuni possono ingannare il tempo col giornale sportivo, con l'ascolto di musica nelle cuffiette o dedicandosi al culto dei sacerdoti di Onan sia in senso figurato che effettivamente, che poi sporcano i banchi.

Certo è che se ti devo comunicare qualcosa (e qui stiamo parlando di una buona notizia) la comunicazione non può prescindere dal guardarsi negli occhi, che sono lo specchio dell'anima, per quanto alcuni possano ritenere espressiva la propria facciata B.
suburbia ha detto…
Passo, mi acculturo e lascio un saluto e un augurio di buon fine settimana
ciao

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